Questa tendenza, seppur minima, è segnalata soprattutto da giovani studenti che per motivi di studio si trovano a soggiornare tutto l’anno lontano dalla propria città.
Molti proprietari non si sono infatti resi conto che oltre alle pesanti sanzioni previste per tale tipo di evasione, incorrono anche nel rischio di vedere riconosciuto dal giudice all’inquilino, nel caso di affitti non dichiarati, il diritto a rimanere nell’appartamento affittato per almeno quattro anni ad un canone enormemente inferiore a quello di mercato. La norma prevede infatti che il canone mensile sia calcolato, non su quello di mercato, ma su un moltiplicatore della rendita catastale dell’immobile in questione e quindi, nel migliore dei casi, il proprietario si vedrà corrispondere, per quattro anni, un canone mensile di poche decine di euro.
Nell’era dell’informatica poi, il rischio di essere presi in castagna dal fisco è estremamente elevata. Alla Guardia di Finanza è infatti sufficiente acquisire i dati degli inquilini, inviare agli stessi un questionario da cui rilevare l’eventuale nominativo del locatore, per poi incrociare quest’ultimo dato con quello delle dichiarazioni dei redditi da questo presentate. Grazie a questa procedura, solo negli ultimi mesi, sono stati scoperti oltre 5 milioni derivanti da imposte dirette evase.
L’associazione FEDERCASA invita pertanto tutti i locatori a mettersi in regola e mette a disposizione le proprie competenze, per aiutare i tesserati e coloro che siano interessati ad un contratto di affitto regolare, per la redazione di contratti e per correggere eventuali situazioni illegali.