L’art. 572 del Codice Civile stabilisce che siano chiamati alla successione in assenza di testamento e di congiunti prossimi i parenti fino al sesto grado.
Possono ancora considerarsi parenti coloro che siano nipoti (ovvero figli dei figli) di fratelli o di sorelle. Per calcolare il grado di parentela fra due persone è infatti necessario contare i soggetti che li uniscono passando attraverso l’antenato comune che non va contato. Così due cugini hanno un legame di quarto grado (cugino X, padre del cugino X , nonno, padre del cugino Y, cugino Y).
Due fratelli sono parenti di secondo grado; padre e figlio di primo grado, le persone sono due ma, come detto sopra l’antenato, in questo caso il padre non si conta.
L’esistenza di un legame ai fini della successione non comporta perciò che tra parenti non ci si possa sposare.
Secondo l’art. 87 del Codice civile non possono contrarre matrimonio fra loro i discendenti e gli ascendenti in linea retta, i fratelli e le sorelle, zio o zia e nipote. Sono quindi possibili le nozze fra cugini. Viceversa non sono ammessi legami matrimoniali fra persone unite da vincoli di affinità ovvero il vincolo che unisce un coniuge ai parenti dell’altro coniuge.
Dunque nozze vietati per suoceri e nuore e generi, anche se l’altro coniuge è defunto.
Infine per quanto riguarda l’obbligo di prestare assistenza ai prossimi congiunti che non siano in grado di mantenersi l’art. 433 del Codice Civile considera tenuti agli alimenti oltre al coniuge, i figli e gli altri discendenti, i genitori e gli altri ascendenti, i genitori, le nuore, i suoceri e i fratelli. nessun obbligo per i parenti meno stretti.
