Le grandi catene alberghiere offrono ai clienti soluzioni non tradizionali e cioè: propongono le singole stanze in vendita, oppure la possibilità di acquistare “Fractional Shares”, quote nei nuovi residence.
Funziona così: la proprietà di un albergo esistente cerca di venderne una parte, divisa per unità immobiliari arredate e dotate di cucina indipendente e autonoma, chi le compra può anche usarle in via esclusiva per andarci in vacanza oppure affidarle al gestore per poi ottenere parte del ricavo, in genere il 50%.
E’ una proposta diversa dalle multiproprietà poiché l’albergo deve procurarsi il cambio di destinazione da alberghiera e unità abitativa e se la gestione dell’albergo fallisce chi ha comprato la stanza ne rimane comunque proprietario.
Ogni unità è venduta separatamente in modo tale che l’insieme, comprese le aree comuni, risulta una proprietà del tutto frammentata tra i diversi proprietari.
Non essendo giunta a termine la disciplina legale dell’istituto tentata col Decreto Competitività occorre fare attenzione perché diventa importante il regolarmente che con l’atto di vendita viene dato a tutti i rapporti interni relativi ai costi di gestione che possono essere piuttosto alti, alla possibilità di usare le stanze direttamente e a volte non più di un certo periodo, alle spese per i lavori straordinari da eseguire alle strutture e parti comuni, alle modalità con cui si prendono le decisioni non trattandosi evidentemente di un condominio disciplinato dal Codice Civile con le assemblee e le maggioranze ed essendoci un gestore invece di un amministratore sarà lui a gestire sia le stanze d’albergo che le unità immobiliari. Occorre però una disciplina legale come quella disposta per il Rent to Buy per favorire adeguatamente lo sviluppo di questa nuova interessante proposta in campo immobiliare.
Per informazioni rivolgersi all’associazione FEDERCASA e inviare una richiesta cliccando qui.
Federcasa Team
