Ciuffi d’erba, piccoli rampicanti e fiorellini fanno spesso capolino dalle fessure dei muri in pietra: nella maggior parte dei casi sono piacevoli alla vista e alquanto pittoresche, ma è opportuno tenerle nonostante possano essere piacevoli?
Come al solito bisogna far uso del buonsenso! Le piante infestanti crescono volentieri sui muri se nelle fessure si deposita un substrato favorevole allo sviluppo dei semi. Vento e animali sono in genere il principale mezzo di trasporto sia del substrato, che può essere formato da terreno e sabbie, che dei semi. La presenza di umidità e luce del sole farà poi il resto, non per niente entrati recentemente di moda muri e tetti verdi, completamente ricoperti di vegetazione appositamente studiata e non – ribadisco non – abbarbicate alla struttura ma impiantate con intelaiature apposite. I suggestivi rampicanti attaccati ai muri della casa possono diventare una vera preoccupazione: innanzitutto come già detto tendono ad attirare insetti e altri tipi di animaletti pericolosi per chi è allergico, ma i veri problemi sono il degrado fisico cioè il danneggiamento strutturale portato dalla diffusione delle radici al suo interno, e quello chimico legato alle sostanze prodotte dalle radici stesse.
La vite americana (Parthenocissus quinquefolia) si sostiene ai muri e alle superfici verticali con delle propaggini che hanno una sorta di ventosa che si attacca all’intonaco, per cui il danno che può provocare è limitato alla parte esterna. Finché non la si vuole togliere non accade nulla ma se si desidera ripulire il muro dalla sua presenza, si dovrà rimuovere tutto l’intonaco altrimenti si noteranno i segni dei rami. La stessa cosa vale per l’edera ( Hedera ssp cioè tutte ) con l’aggravante che nei muri in pietra può provocare danni strutturali.
Una pianta rampicante come il glicine (Wisteria sinensis) che è una delle piante rampicanti più rustiche conosciute nei nostri climi, di facile coltivazione, è spesso utilizzata senza considerare i problemi che può generare. Le sue radici sono potenti e se piantata vicino a vecchi muri o marciapiedi può danneggiarli. Per evitare ciò basta interrate al momento della piantagione fra la pianta e il muro, un foglio di plastica ondulato della profondità di almeno 80 cm e della lunghezza minima di 2 metri. Le radici non potranno attraversare la plastica e si allontaneranno in altre direzioni. Con muri o marciapiedi di cemento il problema non esiste ma si tenga presente che è un grado di piegare le inferriate di un cancello con i propri rami.
Rampicanti che non creano danni sono il caprifoglio (o Lonicera japonica var Halliana o var. Chinensis), è un rampicante rigoglioso e robusto con crescita molto rapida che ha il dono di attorcigliarsi da solo su di un supporto senza aggrapparsi. Può raggiungere quattro cinque metri d’altezza e produce fiori profumatissimi che ad ottobre, raggiungono l’apice della bellezza. Non crea danni di nessun tipo. Un’altra che cresce molto in altezza (3-4 metri) e poi forma una chioma decombente di grande fascino è il Gelsemium sempervirens.
Anche lo sviluppo di un albero molto vicino alla casa è spesso fonte di grattacapi sia perché gli apparati radicali tendono ad insinuarsi tra le fessure e crescendo possono determinare delle vere e proprie spaccature nel muro, sia per la caduta autunnale delle foglie che potrebbero intasare le grondaie. Lo sviluppo eccessivo delle radici si può notare spesso in città, quando si osserva un rialzamento dei marciapiedi attorno all’albero, pericolosissimo per chi cammina e causa di una notevole spesa comunale nel caso in cui si debba arginare la spaccatura. Alcune specie arboree sono particolarmente infide poiché riescono a spingere l’apparato radicale a distanza insospettabile dall’effettivo punto di sviluppo del fogliame come ad esempio il bagolaro o Celtis australis. Può capitare addirittura che lo sviluppo delle radici penetri talmente a fondo e si espanda in maniera tale da diventare parte del sostegno statico dell’edificio: attenzione quindi a eliminare drasticamente un soggetto del genere.
Perciò nel caso vogliate impiantare un albero nel vostro giardino, valutate bene il tipo di albero e la distanza da tenere rispetto al muro in modo che non arrechi danni e nello stesso tempo possa espandersi liberamente evitando così anche potature non necessarie.
Un muretto basso di cinta, invece, potrà essere osservato con meno preoccupazione dal punto di vista strutturale e, nel caso in cui i vegetali portino un abbellimento senza arrecare altri danni eccessivi, si potrà decidere se lasciarli ed eventualmente monitorarli nel tempo.
Per informazioni rivolgersi all’associazione FEDERCASA – 0174 47471 oppure scrivere inviate una richiesta cliccando qui.Elisa Carletto
FEDERCASA
ASSOCIAZIONE DI PROPRIETARI