Se l’ultimo condomino vuole inglobare il sottotetto? Breve sintesi dei recupero del sottotetto condominiale.
Per inglobare il sottotetto all’abitazione sottostante e adibirlo a unità residenziale è innanzitutto necessario essere certi che appartenga solo al condomino dell’ultimo piano e non a tutto il condominio.
Occorre essere certi di disporre di titoli di proprietà e rogito notarile che certifichino la proprietà del sottotetto al condomino che lo vuole inglobare.
I giudici sono unanimi nel considerare il sottotetto di pertinenza e quindi di proprietà dell’appartamento sottostante quando assolve l’esclusiva funzione di isolamento e protezione dal freddo, caldo o umidità dell’ appartamento all’ultimo piano e non ha dimensioni e caratteristiche strutturali tali da permetterne l’utilizzo come vano autonomo.
Si presume invece condominiale quando è collegato stabilmente con scale al resto del palazzo ed è utilizzato o utilizzabile per le sue caratteristiche costruttive.
Se invece il sottotetto è accessibile solo attraverso botole e non è abbastanza grande da poter essere considerato autonomo il giudizio è più difficile, di solito tali sottotetti ospitano gli impianti condominiale e si parla di servitù a favore del condomino.
Se ci si limita a cambiare l’uso della soffitta , il recuporo del sottotetto non implica una sopraelevazione dell’edificio, che si ha invece quando si è costretti ad innalzare il colmo del tetto o ad apiattire la pendenza delle falde.
Secondo le regole legali, l’innalzamento è possibile anche senza l’assenso del condominio ma occorre versare l’indennità.
Inoltre da tenere ben presente sono le varie differenze di legge imposte da regione a regione che riguardano sia la possibilità o meno di innalzamento che le detrazioni fiscali per il recupero della volumetria.